I LOCAL CITIZIENS DEBATES

I Local citiziens debates rappresentano un’esperienza attuale che riguarda la discussione sul cambiamento climatico, il macro fenomeno che comprende anche il riscaldamento globale.
Nati in seno al dibattito del climate change, costituiscono il cuore del progetto ACCENT, Actionon Climate Change through Engagement, Networks and Tools, un programma che ha coinvolto nell’arco di due anni quindici tra science centres, musei scientifici e acquari tra Europa e Israele. Protagonista in questo senso è stata Observa, partner del progetto, che ha fatto dei debates un format di dibattito locale: il Local Citizens Debate (LCD).

[Immagine da servizisegreti.com]


Come si può leggere nell’articolo della dottoressa Silvia Caprioglio (qui la versione integrale) “sono 25 gli LCD organizzati tra Europa e Israele e che hanno visto scienziati di istituti di ricerca locali, stakeholders, decisori politici e organizzazioni della società civile confrontarsi con i cittadini […]. I cittadini hanno avuto l’opportunità di discutere sia tra loro che con un panel di esperti e di raccogliere osservazioni e raccomandazioni sul climate change ai differenti livelli – indirizzate ai media, agli scienziati, al governo locale, nazionale o europeo – da far pervenire all’Ue”.
Si è trattato di un progetto ambizioso ma che ha colto nel segno il suo obiettivo: “far sorgere l’interesse e stimolare i dibattiti sul cambiamento climatico, i rischi e gli impatti sia per il grande pubblico sia per i politici e le altre parti interessate […], coinvolgendo in particolare i cittadini, in modo che possano attivamente contribuire a ridurre i cambiamenti climatici attraverso le loro azioni” (Silvia Caprioglio, Giuseppe Pellegrini, Chiara Segafredo, The ACCENT on Climate Change, ObservaScience in Society, 2011; la brochure completa è disponibile qui).

Quel che emerge chiaramente da questa ricerca è che i cambiamenti climatici sembrano essere visti come un fenomeno lontano, spesso associato al riscaldamento globale e allo scioglimento delle calotte polari al Polo Nord, oltre a tutte le conseguenze sull’ambiente locale.

Molti cittadini chiedono di essere meglio informati, dalle istituzioni e dai media, e di ricevere precise indicazioni su quello che possono fare nel loro piccolo per combattere il cambiamento climatico; in particolar modo vorrebbero sapere di più su quanto le loro azioni possono contribuire per ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Dai debates non emerge la mancanza di informazioni: la questione è come il fenomeno è presentato. L’informazione è intermittente, confusa, allarmante e contraddittoria. Di conseguenza diventa difficile comprendere un dibattito o delle decisioni prese: “it’s difficult to translate knowledge into action”, è difficile tradurre la conoscenza in azione (Cfr., Swedish LCD).

La scienza appare divisa, incapace di fare certezza e dare risposte definitive. Ciononostante  le persone ancora danno fiducia alla scienza e alla sua capacità di tamponare la mancanza di informazioni.
Giornalisti e scienziati dovrebbero cooperare per incrementare l’informazione e sanare la confusione, attraverso un “regular dialogue”, un dialogo regolare (Cfr., Swedish LCD).

In Italia l’influenza dei mass media nella pubblica percezione del cambiamento climatico è particolarmente evidente.

Video di un servizio del TG2 che tratta del cambiamento climatico.

È emerso che i media non sono neutrali; involontariamente distorgono  l’informazione a causa delle loro pratiche (speculazione) e intenzionalmente distorgono l’informazione per i propri fini.

Per combattere questo problema un ruolo centrale è visto nella scuola: i giovani saranno i principali protagonisti del futuro che verrà. È importante che pensare globalmente e agire localmente.

Concludendo, generalmente le persone sono più interessate agli aspetti politico – economici, piuttosto che scientifici. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che la scienza è percepita come qualcosa di distante.
Fermare il cambiamento climatico è una sfida globale gli sforzi devono essere coordinati.

Fonti:
Silvia Caprioglio, Giuseppe Pellegrini, Chiara Segafredo, The ACCENT on Climate Change, ObservaScience In Society, 2011

Un ringraziamento particolare al prof. Giuseppe Pellegrini per i materiali gentilmente forniti.

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