Volgendo
lo sguardo al passato più vicino a noi (circa 10-11.000 anni fa), la
concentrazione di gas serra è rimasta relativamente stabile e così la
temperatura della Terra e il clima. Questo ha fatto sì che i primi insediamenti
umani venissero a stabilizzarsi. È
possibile considerare che la diffusione dell’agricoltura abbia avuto un effetto di
riscaldamento sulla Terra (5000 – 8000 anni fa).
Nel Medioevo si è registrato un “periodo caldo”, seguito da una piccola era glaciale nel XV
secolo. Questi fenomeni non erano forse in estensione globale, tuttavia non vi
è disaccordo scientifico sulle loro cause, che sembrano imputate a periodi di
aumenti di radiazione solare e di diminuzioni di eruzioni vulcaniche.
Il grafico mostra il periodo "caldo" del Medioevo, seguito dalla piccola era glaciale del XV secolo. [Immagine da htdocs.it] |
Durante
la Rivoluzione Industriale le popolazioni dei paesi più sviluppati hanno cominciato
ad utilizzare il carbone e più tardi il petrolio, a cui seguì la nascita delle
macchine e delle grandi città. Così l’anidride carbonica presente nell'atmosfera cominciò ad aumentare.
Da
allora i livelli di CO2 sono cresciuti di quasi il 35% e le
concentrazioni di metano (provenienti da risaie, bovini, discariche e fughe di
gas naturale) sono più che raddoppiati.
In
più si poté assistere alla “nascita” di nuove sostanze chimiche “inventate”
dagli esseri umani, come i clorofluorocarburi: esse andarono ad incrementare le fila
dei pericolosi “gas serra” che, aumentando significativamente la loro presenza nell'atmosfera, hanno fatto sì che molto più calore, proveniente dai raggi
solari, rimanesse intrappolato sulla terra.
Da
allora fino al 1945 la temperatura mondiale è aumentata, fino a stabilizzarsi nel 1960, periodo in cui molti paesi hanno cominciato ad approvare leggi
per ridurre l’emissione di gas considerati pericolosi per la Terra.
A
partire dagli anni ’80 l’attenzione si è spostata sulla problematica del buco nell’ozono, uno strato relativamente sottile di molecole
nella parte inferiore della stratosfera della Terra. L’impoverimento dello
strato di ozono aveva portato ad un forte aumento della radiazione
ultravioletta che raggiungeva la superficie terrestre.
[Immagine da informaserenissima.it]
Anche
questa tematica rappresentò a suo tempo una controversia: chi sosteneva che la riduzione
dello strato di ozono fosse causata dall’emissioni dei gas, dovuti all’attività
umana; chi, invece, che fosse un fenomeno del tutto naturale, legato alle
particolari condizioni metereologiche delle zone polari.
Quel che ci interessa al
fine della trattazione, al di là di questo controverso dibattito, è che, seppur
tale fenomeno non rappresenti una causa diretta del riscaldamento globale, lo
strato di ozono rappresenta un equilibrio delicato che regola le radiazioni
nocive in entrata nell’atmosfera. Problema che si va ad aggiungere alle conseguenze negative che può avere l’effetto serra.
Esiste il riscaldamento globale?
I
climatologi interpellati e la maggioranza della comunità scientifica sono
concordi nel rispondere che un riscaldamento è in atto. Le temperature, secondo
numerosi studi, sono in deciso rialzo rispetto ai secoli passati.
A
questo punto l’accordo è stato raggiunto dalla comunità scientifica: il
riscaldamento globale esiste.
Ma quali sono le cause?
[Immagine da casaextrano.com]
Come si può notare nell'immagine è chiaro che la temperatura sia andata via via aumentando fino al 2000 (parte superiore del grafico), come ben dimostra la metafora della mazza da hockey usata dall'IPCC (Comitato Intergovernativo sul Cambiamento Climatico) nella sua trattazione della questione climatica (vedi sezione "cause umane").
Tuttavia il grafico sotto mostra i cambiamenti climatici di largo raggio in Europa e delinea una tendenza "tutta naturale" molto diversa, come il periodo "caldo" medievale e la successiva piccola era glaciale.
Già da questa "battaglia di grafici" si può cogliere a grandi linee i punti controversi su cui si battono gli scienziati riguardo il riscaldamento globale (e che saranno approfonditi nelle apposite sezioni).
Fonti:
www.globalwarming.com
www.worldviewofglobalwarming.org
www.queryonline.it/2010/05/11/caos-climatico/
www.worldviewofglobalwarming.org
www.queryonline.it/2010/05/11/caos-climatico/
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