IL RISCALDAMENTO GLOBALE VISTO DAGLI OCEANI

Guardando al riscaldamento globale, non bisogna fare solo riferimento all'atmosfera ma anche agli oceani, e sono molti gli scienziati che sostengono questa posizione.
Nello specifico esiste un gruppo di studiosi, con quartier generale in una montagna vicino a Francoforte in Germania, che studia la topografia degli oceani grazie ai satelliti, l'ultimo costruito è Jason 2.
Si tratta di un satellite molto preciso che, con un'approssimazione di soli 34 mm, funziona come un
Radar, che invia un impulso sulla superficie terrestre, rimandandolo sull'antenna del satellite. In questo modo si può conoscere la distanza tra il mare e Jason 2. Bisogna fare la media tra milioni di misurazioni per ottenere una misura vicina a quella reale .(Francois Parisot, Jason 2 project manager, EUMETSAT, che monitora il tempo e il clima dallo spazio).
Quello che è emerso dalle misurazioni (cominciate dai primi anni Novanta) è che il livello degli oceani in alcune parti del mondo cresce ad una velocità di 30 mm all'anno, contro la media normale di 3 mm.
Esistono due fattori che determinano per il 50% l'aumento degli oceani:
  1. Espansione termica dell'oceano con l'aumento delle temperature
  2. L'arrivo di acqua dolce dai ghiacciai che si sciolgono
Infatti, come sostiene Anny Cazenave (Senior scientist, LEGOS CNES, che ha collaborato alla stesura del rapporto dell'IPCC), se anche il riscaldamento globale si fermasse oggi, il calore già immagazzinato negli ultimi decenni continuerebbe a far aumentare il livello dei mari a causa dell'espansione termica.

Il video del servizio.

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